Carlo Casini, storia privata di un testimone del nostro tempo

Un recente volume, scritto dalla figlia Marina, racconta alcuni tratti inediti di Carlo Casini, storico leader del Movimento per la Vita


E’ in libreria (e on-line) “CARLO CASINI. STORIA PRIVATA DI UN TESTIMONE DEL NOSTRO TEMPO” (ed. San Paolo), opera nella quale la figlia Marina, intervistata dal Direttore di Famiglia Cristiana, racconta ricordi personali ed ai più sconosciuti dell’esistenza di questo grande difensore della vita umana. Il libro presenta un Carlo Casini “inedito”, raccontato con familiarità dalla nascita a Firenze la notte del 4 marzo 1935 fino al “dies natalis” il 23 marzo 2020. Una narrazione che testimonia quanto l’amore per la famiglia e per la vita umana si siano intrecciati quotidianamente in un percorso di vita ricchissimo, in cui ogni attimo era vissuto con lo sguardo ben saldo sulle realtà terrene, ma con il riferimento costante ai valori fondanti dell’uomo di Fede.

E’ stato così per tutti gli ambiti della vita: nella famiglia di origine, negli anni dell’infanzia e dell’adolescenza, nella gioventù in cui si formava in profondità la sua formazione culturale e cristiana, nel matrimonio e nella vita di coppia con l’inseparabile Maria, nella sua paternità premurosa presupposto per una vecchiaia di nonno amatissimo, per ultimo nella malattia affrontata con consapevolezza e dedizione.

E’ nota ai più la storia pubblica dell’on. Carlo Casini, laureato in giurisprudenza, magistrato della Corte di Cassazione, deputato alla Camera e Parlamentare europeo, nel gruppo del Partito Popolare. Tra le altre numerose attività è stato docente di diritti umani e bioetica presso l’Ateneo pontificio “Regina Apostolorum” e membro della Pontificia Accademia per la Vita. Il suo tratto distintivo è stato però l’impegno costante a tutela della vita umana, soprattutto quella più debole ed indifesa, quella del bambino non ancora nato. Un lavoro quotidiano, in moltissimi momenti pubblici e in altrettanto lavoro “dietro le quinte”, in cui il fine ultimo era la protezione del concepito. Protezione concreta ed accogliente grazie alla rete dei Centri di Aiuto alla Vita e delle Case di Accoglienza, compresa quella diocesana di Saluzzo che la malattia gli ha impedito di poter visitare. Protezione culturale sin dalla fondazione a Firenze del Movimento per la Vita Italiano, la realtà più viva nel nostro Paese per contrastare quella che san Giovanni Paolo II definiva “cultura di morte” e che papa Francesco oggi chiama “cultura dello scarto”. Protezione perché l’embrione fosse riconosciuto da tutti come “Uno di Noi” (nome dato all’Associazione europea che continua nel continente la sua intuizione originaria). Protezione anche legale concretizzata grazie alle sue grandi capacità giuridiche con l’inserimento (per la prima volta in Italia) della “tutela giuridica del concepito” all’art. 1 della legge 40/2004.

Il lavoro di Carlo (come voleva che amichevolmente lo si chiamasse quando ci si incontrava) è stato importantissimo anche per la nostra Diocesi e per il saluzzese: un territorio che ha sempre amato, rispondendo prontamente e con gioia ad ogni nostro invito, dal primo appuntamento nella ex-Caserma “Mario Musso” negli anni ’90 fino all’ultimo incontro nel 2017 in cui ci fece riflettere sugli aspetti politici della tutela della vita umana e ci onorò della sua presenza alla premiazione del nostro Concorso fotografico per la vita. Proprio in quell’occasione espresse il perché del suo impegno: “Ho dedicato tutta la mia vita a cercare di fare mio l’invito di Santa Madre Teresa di Calcutta: quello di lavorare senza sosta per la tutela di ogni vita umana, soprattutto quella più fragile ed indifesa”. Un impegno che ha mantenuto costante fino alla fine e per il quale tutti gli siamo riconoscenti.

Leggere il racconto della sua storia più intima e personale servirà a chi lo ha conosciuto ad apprezzarne ancora di più la figura ed a tutti per capire come si possa nella quotidianità, dagli affetti familiari alle attività pubbliche, essere credenti e soprattutto credibili.

(mario campanella) 

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